Chi ha l’antenna più alta?

Tutti vogliono il cellulare in casa, il WiFi casalingo più performante per vedere i film sul cellulare in 4K, lo StarLink come i droni russi, si riempiono la casa di antenne varie (e di forni a microonde, e di prese intelligenti, e di webcam per controllare cosa fa il gatto) ma quando si parla di copertura cellulare per permettere a tutti (ed anche ai mezzi di soccorso) di usare il telefono sul territorio, diventano ambientalisti talebani. Non mi voglio dilungare sulla maggiore o minore nocività delle onde radio, argomento ormai ben conosciuto ma su cui è faticoso approfondire se non si hanno competenze a largo spettro. Per questo consiglio la lettura di un vecchio testo che tutti quelli che parlano di radiazioni dovrebbero conoscere, e che pur essendo datato dà le basi per permettere di capire i continui rapporti che ci vengono forniti. (Sergio Beer – Radioecologia – Azione delle radiazioni sugli esseri viventi e l’ambiente – REDA 1983)
Riassumendo, esistono tantissime radiazioni (e radioonde, che sono un sottoinsieme di tutte le radiazioni conosciute). La stessa luce che vediamo è una radiazione, e sappiamo che quella infrarossa scalda e fa bene, invece quella ultravioletta brucia e fa male! Per ogni cosa occorre valutare i rapporti costo/beneficio, non esiste nulla di gratuito o di assolutamente positivo/negativo.


Cio che mi preme è chiarire alcuni punti, dopo avere sentito parlare di antenne alte 40 metri (che sono l’altezza di un edificio di 13 piani, per chi non lo sapesse) piazzate in mezzo ai paesi, con conseguente discussione anche accesa, ma mai fatta pubblicamente portando argomenti razionali pro o contro le proprie posizioni (e ce ne sono in abbondanza per entrambi fronti, e faremmo tutti bene a leggerle e capirle, prima di partire a testa bassa, anzi a dita basse sulla tastiera). In termini semplificati, ogni antenna copre una cella, che serve una estensione di territorio di dimensioni definite, piccola o grande. Avere tante piccole celle richiede poca potenza per ognuna, ma tanti impianti ridotti, costosi come installazione e manutenzione. Avere celle più grandi costa meno ai gestori perché con un solo traliccio servono più utenti, ma ciò è possibile solo in aree pianeggianti senza ostruzioni tra l’antenna ed i ricevitori. Non è il caso di Roppolo! A noi basta avere una o massimo due celle, non appena arriviamo ad Anzasco o Cavaglià siamo ben serviti dai ripetitori già esistenti.

Vorrei con questi pochi accenni dare una mano a tutti i talebani delle opposte fazioni, fornendo alcuni spunti di approfondimento, indispensabile quando si sostengono tesi così radicali, per evitare brutte figure e l’innesco di inutili faide.
1) Esistono mappe di tutte le antenne telefoniche attualmente installate in Italia, suddivise per gestore, potenza, tecnologia e tipologia. https://lteitaly.it/it/. Si può facilmente verificare come effettivamente siamo circondati da molti ripetitori di piccola/media dimensione, ma nessuno è installato nel nostro paese.
2) Lo stesso sito dà spiegazioni tecniche esaurienti, per addetti ai lavori e/o semplici curiosi, su ciò che si trova in ogni tipologia di antenna. https://wiki.lteitaly.it/
3) Chiunque può verificare sugli estratti di mappa che qui sotto collego, senza spostarsi di più di qualche chilometro (area di copertura massima di un ripetitore medio) quali e quante siano le antenne presenti sul nostro territorio, misurarne l’altezza, e verificare dove e come sono installate.
4) Ricordare che come per tutte le radiazioni, l’efficienza delle frequenze cellulari (e quindi gli effetti positvi e negativi) è strettamente legata alla potenza emessa, alla tipologia di onde ed alla distanza tra la sorgente ed il punto di misurazione. Al mio corpo arrivano molti più effetti di radiazione dal cellulare acceso sul comodino tutta la notte, che magari scarica gli aggiornamenti, che da un ripetitore sul tetto, o meglio ancora se posto a 50/100 metri di distanza, zona ritenuta “sicura”. Non parliamo della webcam WiFi messa sulla culla del pupo che manda in continuazione Gigabyte di dati per tranquillizzare i genitori mentre stanno scaricando il film da Netflix sulla TV, naturalmente collegata solo in WiFi e non col cavo ethernet che non emette nulla! Cose che gridano vendetta al cospetto divino.

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